Nome Scientifico:
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PLATYCERIUM BIFORCATUM
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Nome Comune:
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Platicerium
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Famiglia:
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Polipodiaceae
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Area di origine:
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Indonesia e Australia
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Descrizione:
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Platycerium è un genere di circa 15 specie di splendide felci che deve il nome alla particolare forma piatta e lobata delle foglie, simili alle corna dell’alce (il nome deriva infatti da due parole che in greco significano “largo” e “corno”). Una minuta peluria biancastra copre tutta la superficie delle fronde, formando un velo leggermente argentato e feltroso. Ogni specie presenta due differenti tipi di foglie: il primo tipo serve ad ancorarsi alla pianta “ospite” ed è costituito da una fronda appiattita che si avvolge intorno al ramo come sostegno; da questa prima fronda se ne formano 2-3 ampie e piatte, coriacee e profondamente lobate che producono spore sulla pagina inferiore, verso l’estremità dei lobi.
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Temperatura:
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In autunno e in inverno la temperatura non deve essere inferiore a 16 °C. In primavera ed estate tenere in un luogo ben aerato e a temperatura di 21-24 °C.
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Terreno:
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Miscela di torba e sfagno.
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Esposizione:
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In primavera ed estate tenere le piante in posizione ombreggiata. In autunno e in inverno posizionare la pianta in mezz’ombra e lontana dal sole diretto.
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Irrigazione:
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In autunno ed in inverno innaffiare una volta al mese lasciando la pianta immersa nell’acqua solo pochi minuti prima di farla sgocciolare. In primavera ed estate immergere una volta alla settimana in acqua per mezz’ora e lasciate sgrondare l’acqua in eccesso prima di risistemarle; se fa molto caldo ripetete l’operazione più volte ed effettuare spruzzature regolari, anche quotidiane.
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Concimazione:
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In primavera ed estate ogni 4-6 settimane aggiungere un concime liquido all’acqua d’annaffiatura.
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Cure:
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Le piante giovani si coltivano in vaso, poi si tolgono dal contenitore, si avvolgono le radici con sfagno fresco e si fissano a un pezzo di corteccia, usando legacci di nylon o di cotone: in breve tempo la fronda di base circonderà la corteccia tenendo ben ferma la pianta.
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Problemi:
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La cocciniglia si elimina con un panno morbido bagnato nell’alcol denaturato, facendo molta attenzione a non rimuovere dalle foglie lo strato feltroso bianco.
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Curiosità:
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